A Torino le «Meraviglie degli zar» di Peterhof

«Un nuovo tassello nei rapporti fra i due Paesi», sottolinea il viceministro russo alla Cultura Vladimir Aristarkhov. Il percorso suggestivo si apre con un grande video che dà l'illusione di entrare alla corte dei Romanov e prosegue tra grandi proiezioni, immagini e un centinaio di opere inedite - dipinti, abiti, porcellane, arazzi e oggetti preziosi - provenienti dalle sale auliche di Peterhof. Si possono ammirare il grande arazzo che celebra l'impresa di Pietro il Grande che salva l'equipaggio di una barca in balia della tempesta e il ritratto equestre di Caterina II su Brillante, il suo cavallo bianco. E poi abiti di corte, vasi, oggetti sacri, porcellane, un orologio con 65 quadranti, un incensiere dall'aria orientaleggiante con i piedi a testa di elefante e diversi dipinti, fra cui una veduta di Amalfi e una del Vesuvio in inverno.

Si ripercorrono la vita e la storia del palazzo e dei suoi protagonisti, da Pietro il Grande a Nicola II, anche nei rapporti secolari fra Romanov e Savoia. Fra le opere anche parte del Servizio Guriev, il più famoso servizio da tavola dei Romanov, prodotto dalla fabbrica imperiale e composto da 4 mila 500 pezzi per 50 coperti. «Celebriamo la residenza con una mostra che è anche l'occasione per lo sviluppo del turismo fra i due Paesi e le due regge», afferma il direttore della Venaria Mario Turetta. La presidente Paola Zini parla di «un'ulteriore tappa di incontro fra Italia e Russia che si inserisce nella collaborazione fra residenze reali».

Quasi un gemellaggio fra i due complessi monumentali nel nome di quella che il console generale della Federazione Russa a Milano Alexander Nurizade definisce «la diplomazia della cultura». Per la direttrice del Peterhof State Museum Reserve Elena Kalnitskaya la mostra «è anche un racconto della cultura russa e di quanto sia profondamente impregnata di influenze italiane. Un plauso alla Venaria «per lo straordinario lavoro di restauro, un orgoglio per il nostro Paese» dal sottosegretario alla Cultura Ilaria Borletti Buitoni.

Fonte: http://bit.ly/2a3Xow3

22 Luglio 2016