Due quadri di Giacomo Ceruti arrivano all’Ermitage

Rimarrà aperta dal 2 dicembre 2021 al 23 gennaio 2022 la mostra «Due quadri di Giacomo Ceruti della Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia» al Museo Ermitage.

Le due opere «Lavandaia» (1730-1735) e «Filatrice» (1735) provengono dalla Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia, che vanta la più importante raccolta al mondo delle opere di Giacomo Ceruti detto Il Pitochetto (1698-1767).

Giacomo Antonio Melchiorre Ceruti nasce il 13 ottobre 1698 a Milano. Nel settembre del 1721 è a Brescia, dove si era trasferito insieme alla moglie e dove rimarrà per diversi anni, fino al 1734 circa. Pittore cimentatosi in ogni genere, Ceruti dimostra la duttilità comune a molti artisti del Settecento. Le nature morte sicuramente di sua mano, che denotano uno squisito senso del colore, sono assai poche. Più importante è, invece, la sua produzione ritrattistica, varia e, in certi casi, di alto livello. Ma ciò che rende l’artista tra i più singolari del XVIII secolo è la serie di quadri che rappresentano, in chiave realistica e con grande potenza pittorica, tutta una folla di umili e illustrano aspetti della vita quotidiana. Sono dipinti che, se pure certamente non motivati da consapevolezza sociale e politica, descrivono senza indulgenza, molte delle piaghe sociali dell'epoca. Nell'ambito della pittura di genere, molto diffusa nel XVIII secolo, Ceruti si distingue per la sua sobrietà che non cede mai al pittoresco.

La mostra fa parte del progetto di scambio di opere «Velázquez per Ceruti» tra le due istituzioni museali italiana e russa: alla Pinacoteca di Brescia il pubblico potrà ammirare fino al 27 febbraio 2022 «Il Pranzo» di Diego Velázquez della collezione dell’Ermitage, finora mai esposto in Italia.

La vicinanza tra Velázquez e Ceruti, seppur vissuti a un secolo di distanza l’uno dall’altro, trova forma sotto l’egida della realtà in un dialogo fatto di temi, composizione, ispirazione, luce.

Fonte: https://bit.ly/3Julujm
27 Dicembre 2021