Una mostra dedicata agli architetti Terragni e Golosov inaugurata a Mosca

Questa mostra fa seguito al convegno internazionale organizzato da Made in Maarc nel 2016 e alla mostra omonima inaugurata il 1 giugno a Como, per illustrare contaminazioni e differenze tra due delle opere più iconiche del '900: il Novocum di Giuseppe Terragni (1904-1943) e il Club Zuev di Ilya Golosov (1883-1945), due maestri dell'architettura moderna; attraverso contatti documentati da fonti d'archivio ed editoriali. Le opere di Giuseppe Terragni saranno esposte in Russia per la prima volta.

Oltre a disegni inediti, riprodotti in scala reale del Club Zuev, accostati ai progetti del Novocomum, sono esposti documenti provenienti dal Museo di Stato di Architettura A.V. Shchusev di Mosca, dall’Archivio di Stato delle Arti e della Letteratura di Mosca e dall’Archivio Terragni di Como. Immagini e foto d’epoca si alternano a quelle contemporanee autoriali di Roberto Conte: una vera e propria mostra nella mostra, frutto dell’indagine svolta appositamente dal fotografo tra il 2016 e il 2019.

Nell’ambito della mosta sarà proiettato il documentario ideato da Anna Vyazemtseva e girato da Anton Ovcharov a Como, Milano, Mosca e San Pietroburgo all'interno delle due architetture, comprendente diverse interviste oltre che ai curatori della mostra anche ad altri autorevoli studiosi.

Il 6 settembre alle ore 19.00, nell'ambito della mostra,  il Prorettore del Politecnico di Milano prof. Federico Bucci terrà una conferenza dal titolo «Italia, 1920-40: L'architettura razionale e la Scuola di Milano».

Negli anni Venti e Trenta del '900, i corsi di studio per architetti e ingegneri del Politecnico di Milano, sono frequentati dai migliori protagonisti della cultura architettonica italiana. Franco Albini, il gruppo BBPR, Piero Bottoni, Ignazio Gardella, Giuseppe Terragni, Marco Zanuso e altri, nelle loro opere esprimono la ricerca di forme e tecniche d'avanguardia e, tra le «difficoltà politiche» della dittatura fascista, costruiscono il nuovo passaggio della Modernità italiana.

Fonte: https://bit.ly/2kAvv8e

5 Settembre 2019